03 June 2015

patrizia adamo

Expottimisti_Pics

Volontaria in progetti di sviluppo per l'integrazione dei cittadini

_____________________________________________ Héctor David Villanueva - Vice Presidente FEURA - www.feura.eu -Tel Cell. : 0039 338 3414438 - email: ettore_davide@yahoo.it http://www.facebook.com/hectordavid.villanueva.3 Pagina facebook: Expo dei popoli, delle culture e solidarietà LA CASCINA-MUSEO DELL’AGRICOLTURA DEL MONDO CAPITOLO 1 - Descrizione dell’idea Come nasce l’idea di una Cascina-Museo dell’Agricoltura del Mondo 1) Dall’esteso patrimonio di cascine presenti sul territorio lombardo e dal desiderio di recuperarle non solo dal punto di vista immobiliare. 2) Dallo slancio positivo in termini di idee, di valorizzazione del patrimonio, nella sua accezione più estesa, e di opportunità di crescita umana ed economica costituito dalla tematica dell’Expo 2015. 3) Dalla realtà presente nel nostro territorio, di numerose realtà di immigrati produttive e ben inserite nel tessuto sociale. 4) Da un bisogno diffuso di educazione alla multi-culturalità intesa come aiuto a uno sviluppo della convivenza civile. 5) Da bisogni di evasione, crescita culturale, turismo, forze propulsive del nostro territorio. A) Le cascine tra passato e presente Il territorio della Regione Lombardia è disseminato di cascine. Strumento di un modello di coltivazione della terra, ormai superato dall’industrializzazione dell’agricoltura, la maggior parte delle cascine è oggi inutilizzata e, in totale assenza di manutenzione, destinata al crollo. Un patrimonio immobiliare importante, in gran parte inutile ai fini della produzione agricola moderna certamente recuperabile per altre funzioni. Le cascine possono essere localizzate nei centri storici, ai margini dell’abitato oppure isolate in mezzo alla campagna. La struttura lombarda è generalmente quadrangolare con gli edifici posti intorno a un grande cortile. Nelle cascine vivevano intere comunità composte dalle famiglie di chi vi lavorava: contadini, casari, cavallanti. In alcune cascine si trovano anche alcuni servizi che le rendevano quasi comunità indipendenti: chiese, scuole, forni per il pane. Luoghi dove gli uomini vivevano in stretto contatto con la terra e il bestiame e dove sono nate tradizioni ed elementi di cultura popolare oggi spesso citate come “le nostre radici” in una sorta di rimpianto di ciò che era quel mondo. Si trattava di un mondo di povertà e fatica in cui non tutti gli uomini erano uguali. Tuttavia la gente condivideva la fede e i riti, la coltivazione della terra legata a cicli naturali e non produttivo-industriali, la capacità di vivere in una comunità dove ci si aiuta e ci si sostiene. La cascina dunque accoglieva comunità la cui vita era strettamente legata alle stagioni di coltivazione della terra, ai ritmi della natura secondo un modello di economia distrutto da logiche industriali e dai cambiamenti economici radicali del XX secolo. Dal punto di vista strettamente urbanistico le cascine sono oggi temi difficili da affrontare. Spesso localizzate in comuni di piccole dimensioni, gli enti locali non dispongono di somme sufficienti per recuperarle. Si ricorre allora all’intervento di capitali privati che difficilmente accettano logiche di restauro conservativo, ma sono più orientati verso soluzioni di demolizione e ricostruzione ovvero verso interventi di minor costo e maggior profitto. B. Le cascine nel futuro Il progetto CASCINA-MUSEO DELL’AGRICOLTURA DEL MONDO si propone di utilizzare questi spazi in modo diverso, ripartendo dalla funzione primordiale di comunità all’interno delle cascine. Secondo questa visione le cascine possono rivivere come luogo di “incontro-scambio”, come luogo di creazione di cultura materiale e immateriale. Nel mondo globalizzato la parola “comunità” assume un senso enormemente più vasto. La cascina può allora diventare un luogo di comunità mondiale luogo in cui i popoli imparano a conoscersi attraverso tematiche specifiche. Ecco quindi perché una cascina-museo: 1) da un lato il museo, inteso, secondo lo Statuto dell'ICOM del 2007, come “un non-profit”, un'istituzione permanente al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che acquisisce, conserva, ricerca, comunica ed espone il patrimonio materiale e immateriale dell'umanità e del suo ambiente a fini di istruzione, studio e divertimento (fonte: http://icom.museum/); 2) dall’altro la cascina, recuperata e restaurata finalmente nel suo valore più profondo e antico, intesa come luogo di comunità e di creazione di un patrimonio materiale e immateriale dell’umanità. CAPITOLO 2 – Le tematiche principali All’interno della cascina-museo verranno proposte e affrontate alcune tematiche in particolare. Museo dell’Agricoltura del mondo L'insieme delle pratiche relative alla coltivazione dei campi è tradizionalmente considerata l'attività primaria dell'uomo. Nello spazio delle cascine si vuole creare un museo itinerante a servizio dell'umanità. Popoli diversi che si alternano in un unico spazio insegnando il loro legame con la terra, la capacità di “addomesticare” le piante per la preparazione di cibi, la semina, la coltivazione, il raccolto, l’impatto sull'ambiente, gli oggetti e gli strumenti, la tradizione contadina che si riflette nei comportamenti di vita e nella spiritualità e moralità delle persone. In questo contesto l’agricoltura diventa momento per valorizzare un territorio vicino o lontano, un punto di incontro tra i popoli, un punto di riferimento per l’umanità. L’iniziativa dovrà svolgersi in sinergia con il Festival “Lo Spirito del Pianeta” di Chiuduno (BG), giunto quest’anno alla sua undicesima edizione. La cultura attraverso l’antica arte della medicina Pur differenziandosi di popolo in popolo, la medicina “non ufficiale” è una delle più antiche forme di assistenza sanitaria che accomuna tutti i popoli. La conoscenza, ad esempio, delle capacità curative di alcuni principi attivi è un patrimonio di inestimabile valore a servizio dell’umanità. Per proteggere questo patrimonio da logiche di puro profitto, dobbiamo innanzitutto conoscerlo e tramandarlo. Nelle cascine si potrà promuovere la “medicina tradizionale" basata sull’utilizzo di erbe e tradizioni mediche provenienti dalle varie parti del mondo (ayurveda, omeopatia, medicina tradizionale cinese, medicina naturale o medicina dei nativi, medicina dei curanderi e degli ciamani delle Ande). L’energia La fame di energia del nostro modello economico è fortissima e la sua produzione attraverso gli idrocarburi sta danneggiando inesorabilmente il nostro pianeta. Solo negli ultimi anni si comincia a pensare a modelli di produzione di energia diversi. Il dramma di Fukuschima ci ha recentemente messo di fronte alla nostra incapacità umana di dominare una energia (quella nucleare) nella quale, a torto o a ragione, si confidava per risolvere i problemi energetici del pianeta, ma contemporaneamente ha risvegliato la voglia di trovare nuove fonti di energia e soprattutto nuovi sistemi per consumare di meno. Quali sono dunque le fonti di energia alternative e quali sono i progressi in questo settore? Nel Museo verranno intraprese iniziative per imparare a conoscere e per promuovere le fonti alternative di energia. _____________________________________________ Héctor David Villanueva - Vice Presidente FEURA - www.feura.eu -Tel Cell. : 0039 338 3414438 - email: ettore_davide@yahoo.it http://www.facebook.com/hectordavid.villanueva.3 Pagina facebook: Expo dei popoli, delle culture e solidarietà La cultura mondiale attraverso i racconti e il gioco Riprendendo l’antica tradizione della narrazione orale all’interno delle cascine il progetto prevede l’istituzione di uno spazio laboratorio per bambini e ragazzi in cui questi possano sperimentare secondo attività impostate da educatori professionisti giochi e narrazioni anche “animate” legate ai vari Paesi che di volta in volta possono essere ospitati nel museo o nell’ambito delle varie tematiche. Riscoprire l’origine orale di tutte le narrazioni e quindi l’antico legame che unisce i miti, le favole e le fiabe nate dalla voce dell’anziano nel fienile delle nostre cascine ai miti, favole, leggende e fiabe narrate oralmente dai vari cantastorie di tutto il mondo può essere un modo per valorizzare le reciproche tradizioni ed avvicinare culture lontane, oltre che un aiuto alla convivenza civile. Parallelamente a questo spazio-laboratorio animato si può sviluppare, in sinergia con case editrici che si occupano di progetti editoriali multiculturali e aperti all’integrazione: 1) una collana editoriale (privilegiando la stampa su carta riciclata) dedicata ai miti, favole, leggende e fiabe dei vari Paesi ospitati (iniziando da quelli aderenti all’Expo 2015); 2) un volumetto per ogni Paese con carte geografiche, con schede apposite e operative da usare anche nello spazio laboratorio o da mettere a disposizione di insegnanti, sul Paese in questione, sulle sue tradizioni, sulla sua lingua ecc.. 3) un volume unico o più volumetti tematici che riuniscano i principali miti e favole del mondo riguardanti i cibi o i prodotti del lavoro agricolo di vari Paesi (esempio: il Mito sudamericano dell’uomo di mais o il greco di Demetra ecc.). Il Turismo sostenibile Fuori dalle logiche del turismo da “villaggio turistico”, si vuole promuovere una nuova visione del turismo più rispettoso delle civiltà che si incontrano, delle tradizioni e delle culture. Un turismo responsabile che porti ricchezza ai popoli che lo accolgono e che abbia il buonsenso di provare a capire lo spirito della cultura in cui si trova. Un approccio profondo e consapevole alla cultura alla storia e alla socialità di un popolo che va ben al di là di grottesche esibizioni finalizzate allo scatto di una foto. Un turismo ecologico rispettoso dell’ambiente in cui si trova. Il Museo offrirà spazi di promozione, conoscenza e approfondimento di questo tipo di turismo. Il mercato equo Quanti di noi sanno distinguere un prodotto equo da un prodotto alla moda? Quanti di noi hanno la capacità e la pazienza di conoscere le storie che stanno dietro a un prodotto, la sua unicità perché ad esempio è prodotto nello stesso modo da secoli o perché è producibile solo in un unico posto? Quanti di noi si pongono il problema di capire da dove viene un prodotto, se l’azienda che lo produce è rispettosa dei diritti umani e dell’ambiente? Nella risposta a queste domande sta la chiave per capire, almeno in parte, il mercato equo. Nelle cascine si potrà realizzare direttamente il "Commercio Equo e Solidale", quale approccio di vendita alternativo al commercio convenzionale, allo scopo di promuovere giustizia sociale ed economica e sviluppo dei Paesi più poveri, dai quali provengono i prodotti commercializzati, ma anche allo scopo di conoscere e valorizzare prodotti italiani a noi vicini nell’intento di imparare un tipo di commercio mirato a ridurre i consumi. Verrà inoltre promossa la vendita diretta di prodotti di artigianato (realizzati per esempio con materiali naturali ed ecologici come il “Tagua”, noto come “Avorio naturale”, oppure con materiali di riciclo), e prodotti di cosmesi a base d'erbe e biologici. Gli imprenditori, le comunità delle popolazioni indigene, le comunità locali potranno in questo contesto incontrare i clienti e eventuali futuri partners per la vendita e la distribuzione dei prodotti. Parallelamente all’aspetto espositivo si potranno organizzare incontri, seminari, eventi, festival. La creazione di una “Assocamera” per imprenditori immigrati A traino dell’evento principale s’intende iniziare un cammino per la creazione di una rete di assistenza e di credito per imprenditori immigrati attraverso la creazione di una Assocamera di imprenditori immigrati presenti nel territorio lombardo con la finalità di offrire loro corsi di formazione per l’avvio all’ imprenditoria e di allacciare contatti con le PMI italiane per favorire la commercializzazione e lo scambio dei prodotti, promuovendo così lo sviluppo del Paese di origine e allo stesso tempo commercializzando prodotti italiani all’estero. Infine si propone di elaborare programmi imprenditoriali e di sviluppo nei Paesi di origine degli immigrati attraverso i flussi delle Rimesse, iniziative di Microcredito e Microfinanza, nonché il supporto di fondi destinati a progetti di cooperazione internazionali (fondi FAO, IFAD, , FIP, ecc). La donna Le donne immigrate spesso rimangono distanti da una reale integrazione, o per motivi legati alla propria cultura, o semplicemente per la difficoltà di imparare la lingua e dunque comunicare. Un contributo alla soluzione di questa problematica potrebbe essere dato dalla creazione di un laboratorio multietnico dove le donne possano lavorare producendo i prodotti della loro terra (alimentari/tessuti), imparare la produzione di altre culture (soprattutto quella italiana in modo da sviluppare anche il linguaggio), insegnare le proprie modalità di lavoro alle altre etnie. I prodotti del laboratorio possono essere messi in vendita autofinanziando l’attività. CAPITOLO 3 – Tempistiche e attività collaterali alla Cascina-Museo  Entro l’Expo del 2015 Realizzazione dell’iniziativa Cascina/Museo: ricerca, acquisizione e restauro di una cascina per rendere stabile nel tempo il progetto.  Attività collaterale al museo durante Expo2015 Durante Expo 2015 si pensa di attivare due iniziative: 1) Creazione di uno spazio in ambito di Expo Milano 2015 per gli italiani all’estero ed i nuovi italiani (figli di immigrati nati in Italia), ove promuovere l’incontro di esperienze diverse ma simili e riscoprire le proprie origini attraverso gli occhi di un altro. 2) Concorso Ambasciatore di Expo Milano 2015: concorso rivolto ai figli d’italiani nati all’estero per favorire la loro conoscenza della cultura, dell'arte, della storia e delle bellezze naturalistiche dell’Italia. Il progetto andrà sviluppato in sinergia con i centri di cultura italiana presenti nel Paesi di provenienza, il ministero degli affari esteri, il ministero dell’educazione, ecc.).  Dopo Expo2015 Tutto il Know How raccolto da Cascina Museo dell’Agricoltura del Mondo non può andare perso al termine di Expo 2015. Si pensa dunque alla creazione di un centro multiculturale, all’interno del quale tutte le attività sopra descritte vengano conservate e sviluppate nel tempo attraverso l’attivazione di: 1) scambi culturali; 2) iniziative espositive, convegni, conferenze; 3) centri di formazione per lo scambio di mestieri; 4) attivazione di laboratori e centri di ricerca in collaborazione con atenei. Un vero e proprio cuore pulsante e punto d’incontro di culture. Un esempio unico di comunità mondiale. Lo spazio destinato a questa iniziativa potrebbe essere una cascina recuperata proprio per creare l’ambiente adatto ad accogliere frammenti di mondo.

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